Reclutamento e selezione
Modello di lettera di dimissioni volontarie
Usa il modello di lettera di dimissioni volontarie firmato Sesame: interrompi il rapporto di lavoro in maniera corretta e legale!
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Sara González
HR Consultant
2 de Marzo, 2025
Un licenziamento può essere motivato da varie cause. Il licenziamento volontario, a differenza del licenziamento oggettivo, disciplinare o collettivo, si realizza in base a una decisione da parte del dipendente e non da parte dell’azienda. Per formalizzare la decisione di terminare il rapporto di lavoro, viene realizzato un documento in accordo con l’azienda, in cui vengono esposti i motivi delle dimissioni. Questa dinamica è una fase cruciale del processo di selezione del personale, ed implica un modello di lettera di dimissioni volontarie.
Una lettera di dimissioni volontarie è un documento formale con cui un dipendente comunica la sua decisione di porre fine al suo rapporto di lavoro con l’azienda. In Italia, questa lettera deve essere presentata con un preavviso, che generalmente viene stipulato nel contratto di lavoro o nell’accordo collettivo applicabile. Inoltre, dal 12 marzo 2016 il lavoratore deve obbligatoriamente comunicare le proprie dimissioni attraverso la compilazione del modulo di dimissioni volontarie attraverso il portale INPS: si tratta di una clausola introdotta dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151, disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Ci sono vari motivi per cui un dipendente può decidere di presentare una lettera di licenziamento volontario. Le situazioni più comuni riguardano:
Prima di redigere una lettera di dimissioni volontarie in Italia è importante che il dipendente conosca gli aspetti legali da prendere in considerazione affinché la rinuncia sia valida. Vediamoli insieme.
Il periodo di preavviso è uno degli aspetti più importanti di un licenziamento volontario. La maggior parte dei contratti collettivi e dei contratti di lavoro in Italia prevedono un periodo di preavviso, che di solito è di 15 giorni, anche se può variare a seconda della normativa applicabile al settore o all’azienda. Il dipendente deve rispettare questo periodo per evitare possibili penalizzazioni, come la detrazione dei giorni di stipendio nella liquidazione finale. Ovviamente, ci sono delle eccezioni. Possono, infatti, rassegnare le dimissioni immediate senza penalizzazioni:
Nonostante il dipendente si dimetta volontariamente, ha diritto a ricevere la sua liquidazione o saldo finale. Questo include lo stipendio corrispondente ai giorni lavorati fino alla data della dimissione, le ferie non godute e qualsiasi altro importo non ancora pagato (come straordinari o pagamenti straordinari). Tuttavia, il lavoratore non avrà diritto a un indennizzo per licenziamento, dato che è lui a decidere di rescindere il contratto.
Un aspetto importante da tenere in considerazione è che, essendo dimissioni volontarie, il dipendente non ha diritto a ricevere l’ indennità di disoccupazione. Questo è rilevante per quei lavoratori che potrebbero considerare questa opzione, dato che potranno ricevere l’indennità solo se la cessazione del contratto è involontaria, cioè in caso di licenziamento o di terminazione del contratto temporaneo.
Le cause che possono motivare le dimissioni volontarie sono molte, tra le più comuni è l’opzione di ricercare altre opportunità di lavoro. Il contenuto di una lettera di licenziamento volontario di solito include le seguenti informazioni:
La lettera dev’essere soprattutto breve e semplice. È fondamentale rendere chiaro che si desidera cessare di lavorare nell’azienda, e il modo più trasparente per farlo è utilizzare l’espressione di dimissioni. Ricorda che il tono dev’ essere formale e professionale. La principale finalità della lettera di dimissioni volontarie è comunicare la decisione di lasciare l’azienda e la data in cui lo farai. È importante rispettare il processo di offboarding affinché i tuoi ex dipendenti si sentano valorizzati e trasmettano la cultura aziendale.
Ecco alcuni consigli per scrivere una lettera di dimissioni adeguata:
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