Controllo orario
Come gestire un’ assenza ingiustificata dal lavoro
Gestire un'assenza ingiustificata dal lavoro: comprendere le conseguenze legali e strategie efficaci per affrontarla al meglio.
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Gestire un'assenza ingiustificata dal lavoro: comprendere le conseguenze legali e strategie efficaci per affrontarla al meglio.
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Alba Gijón
HR Consultant
1 de Febbraio, 2025
Gestire il personale è già una sfida, ma quando un dipendente commette un’assenza ingiustificata da lavoro la situazione può diventare ancora più complessa. Un’assenza ingiustificata sul lavoro può avere ripercussioni gravi sia per il lavoratore che per l’azienda. Per questo motivo, è essenziale conoscere le normative in merito e capire come affrontare al meglio queste situazioni. Vediamo quindi quali sono le conseguenze legali, come gestire queste situazioni e quali strumenti possono aiutarti a monitorare le assenze.
Se un lavoratore si assenta senza fornire una motivazione valida, l’azienda può prendere provvedimenti disciplinari, fino ad arrivare al licenziamento. Tuttavia, è fondamentale seguire le regole previste dalla legge italiana:
Se un dipendente si assenta più volte senza giustificazione, l’azienda ha il diritto di procedere con il licenziamento per giusta causa. Questo tipo di licenziamento avviene quando il comportamento del lavoratore è talmente grave da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto di lavoro.
Anche in questo caso, però, il datore di lavoro deve seguire una procedura ben definita per evitare problemi legali. Prima di arrivare a licenziare, è consigliabile inviare al dipendente un richiamo ufficiale e dargli la possibilità di fornire spiegazioni.
Affrontare un’assenza ingiustificata richiede attenzione e metodo. Ecco i passaggi principali da seguire:
La legge prevede un termine di 5 giorni lavorativi per contestare ufficialmente un’assenza ingiustificata. Questo tempo serve all’azienda per raccogliere prove e notificare la contestazione al lavoratore. È importante rispettare questa scadenza per evitare problemi legali e garantire che il procedimento disciplinare sia valido.
Se un lavoratore viene licenziato per giusta causa, non ha diritto alla disoccupazione. Questo perché il licenziamento per assenza ingiustificata viene considerato una violazione grave del contratto di lavoro, che esclude il diritto all’indennità di disoccupazione.
Tuttavia, se il licenziamento avviene per altre motivazioni meno gravi (ad esempio, un licenziamento per giustificato motivo soggettivo), il lavoratore potrebbe avere diritto alla disoccupazione. Per questo motivo, è fondamentale che l’azienda documenti accuratamente le assenze ingiustificate per evitare contestazioni future.
Sì, anche se un dipendente viene licenziato per assenza ingiustificata, ha comunque diritto al TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Questo perché il TFR è una somma maturata durante il periodo di lavoro e deve essere corrisposta al dipendente indipendentemente dal motivo del licenziamento.
Il TFR comprende:
Anche se il lavoratore ha avuto comportamenti scorretti, il datore di lavoro è comunque obbligato a liquidare il TFR nei tempi previsti dalla legge.
Per evitare problemi legati alle assenze ingiustificate, è fondamentale adottare una politica aziendale chiara e comunicarla a tutti i dipendenti. Alcuni suggerimenti utili:
Monitorare le assenze e gestire i richiami disciplinari può diventare un compito impegnativo, soprattutto in aziende con molti dipendenti. Per questo motivo, strumenti digitali per il reclutamento come Sesame HR possono essere di grande aiuto.
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Professionista con oltre 20 anni di esperienza in diverse aree delle Risorse Umane (selezione, formazione, prevenzione dei rischi, gestione del personale). Esperienza nel reparto gestione: ampia visione del business e delle risorse umane.